“Come va oggi?”
Lui sospirò.
“Con te al mio fianco, mi sentirò sempre solo.”
“Hai paura?”
“Con te al mio fianco, ne ho sempre.”
Era una lunga storia, la loro.
Inseparabili.
Lei era stata sempre presente.
Qualche volta un passo indietro.
Qualche volta in prima fila.
Lo accompagnava nei momenti felici.
Lo abbracciava nei momenti cupi.
Il tocco di una mano fredda, sul suo fianco.
Un abbraccio soffocante.
Un fantasma, sempre diverso, per perseguitarlo.
Come due vecchi amici che bevono insieme.
Come due amanti che non riescono a lasciarsi andare.
“Hai paura?”
“Con te al mio fianco, ne ho sempre.”
Era come attraversare la strada senza guardarsi intorno.
Era come guidare di notte con i fari spenti.
Era come correre bendati.
“Con te le mie mani tremano.
Il mio petto esplode.
Diventa tutto ovattato. Non sento più nulla.
Sparisce tutto. Non vedo più nulla.
Sei il mio sguardo nel vuoto.”
Un cono di luce che si restringe.
Lui al centro.
Lei nell’ombra.
Oltre lo sguardo è tutto buio.
“Con te al mio fianco, ne ho sempre.”