Perdonate l’assenza.
È stato un periodo un po’ particolare per me.
Ma in fondo siamo tutti un po’ bravi a sparire.
A chi non è mai capitato di sparire dalla circolazione per un po’? A chi non è capitato che qualcuno sia sparito dalla nostra vita?
Per un po’, per tanto o per sempre è solo una sfumatura.
Le persone ti abbandonano. Ma non fategliene una colpa. Anche voi avete fatto lo stesso con qualcuno.
I motivi sono i più svariati ma nella sostanza lo facciamo soprattutto perché non stiamo più bene in quella situazione, quindi “scappiamo”.
Io sono sparito.
Io sono smarrito.
Ho smarrito, soprattutto me stesso.
Ma come sempre, piano piano mi ritrovo. Pezzo dopo pezzo.
Poi mi ricompongo. Ma come un vaso rotto, quando si prova a incollare tutti i pezzi andati in frantami, non torno mai come prima.
Una nuova versione di me. Un’altra versione di me.
Come sarà?
Cosa comporterà?
COME si comporterà?
Sarà il tempo a dirmelo.
Raccogliere i pezzi mi ha portato lontano.
Sono stato un po’ in giro. Ho viaggiato e conosciuto stranieri.
Ho vagato per vie sconosciute e ho imparato a conoscere altre parti di me stesso. Non che sia stato sempre bello. Sicuramente utile.
Poi sono tornato.
A casa. Alla mia vita.
Piano piano sto riprendendo saldamente tra le mani i pezzi che ho raccolto. Li devo incollare. Mi ci vorrà un po’.
Mi butterò sul lavoro, in attesa di ricominciare la stagione dei matrimoni a Salerno (e chissà, forse non solo là). L’idea mi rende entusiasta.
Mi butterò nuovamente sulla lettura. Mi manca tanto lasciarmi travolgere da nuovi mondi e dall’odore della carta stampata.
Poi, mentre raccoglievo i cocci rotti, ho fotografato. Tanto.
E forse ne uscirà un progetto nuovo. Un progetto che parla di persone sole. Di persone spezzate. Un progetto che parla un po’ di tutti noi, in un determinato momento delle nostre vite.
Non vedo l’ora di svilupparlo.
Il vostro amichevole fotografo di quartiere.